Rossella Poidomani

VII bulga, pezzo unico, tecnica mista su carta, 12×18 cm, 2020

VII bulga rievoca la necessità primordiale dell’esistenza in cui la relazione ciclica e universale di origine, crescita, maturazione, marcescenza, morte, rinascita, grazie al tempo, modifica le cose tramite uno stato immobile e transitorio; sui corpi la vita passa, si insedia e si impone così fortemente da modificarne l’aspetto e costringe ognuno a interrogarsi su dove finisca un organismo e dove ne cominci un altro. La riflessione che spesso mi spinge a indagare l’ambiente sociale è quella che vede il rapporto Io e l’Altro, come esseri che stanno al mondo, un rapporto che aiuta a prendere coscienza di sé e di chi e cosa ci circonda. La collettività spesso si fa manifesto di un sentimento individuale, l’Altro diviene sicuramente strumento di introspezione interiore, è costruzione, ma è anche conflitto, una metafora attinente è quella della danza, il rapporto con gli altri diviene una danza angosciosa, spaccata, infranta, dissimile, sfocata così come la intima relazione con se stessi e col mondo, tutto ciò scuote gli animi ma al contempo favorisce l’adempimento dell’essere.

Bio

Rossella Poidomani ha frequentato il liceo artistico di Modica, sua città d’origine, dove inizia il suo percorso nel mondo delle arti visive. Ha conseguito il diploma accademico di I e II livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo dove attualmente vive. È una delle fondatrici di “)( Parentesi Tonde- artist run space”. Fin dai primi anni di formazione la sua ricerca ha indagato la necessità primordiale dell’esistenza, un percorso che pone la centralità dell’esperienza individuale che riesce a scorgere nella visione soggettiva e collettiva la chiave interpretativa della propria presenza e della propria realtà, l’esserci nel mondo. Un’esistenza cui la relazione ciclica e universale tra la vita e la morte è inevitabile per l’esistente così come la relazione tra uomo natura e mondo. Negli ultimi due anni il termine ambiente è costantemente al centro della sua ricerca, visto non come la solita ingenua intuizione spaziale e sicuramente non associabile al termine ambientalismo, ma un ambiente che è uno spazio intimo esistenziale dell’individuo che guarda ed è in relazione con il mondo, una relazione che diventa sociale, che costruisce un oggetto, un’atmosfera, un segno umido, un luogo umido, un ambiente che è l’idea di come l’individuo sta al mondo e come vive il mondo o vorrebbe viverlo. Un ambiente quindi architettonico, domestico, naturale, quello in cui nasci e il suo aspetto e il suo vento ti forgia, quello intimo e soprattutto sociale, individua infatti tra le questioni esistenziali il rapporto tra corpi, spesso ridotti ad ombre, e tempo.